Edited by Caterina Giostra, Edeltraud Aspöck and Daniel Winger, a new book has just been published in Italian on early medieval grave disturbance. It’s in the series Archeologia Barbarica published by SAP Società Archeologica and is a result of their 6th International Meeting held in January 2023:
Presentazione – Caterina Giostra, Edeltraud Aspöck, Daniel Winger
Interagire con la morte nell’Europa altomedievale: approcci archeologici alla riapertura delle tombe – Alison Klevnäs, Astrid A. Noterman
Analizzare la riapertura delle tombe di età merovingia: la necropoli di VI secolo di Brunn am Gebirge in Austria nell’ambito delle attuali ricerche – Edeltraud Aspöck
Tombe depredate? Ricerche sulla riapertura delle sepolture di età merovingia presso Regensburg, in Baviera – Stephanie Zintl
Riaperture a confronto: uno sguardo sulle necropoli di Müngersdorf e Junkersdorf a Colonia – Thomas Belling, Daniel Winger
La riapertura delle sepolture in Transilvania tra V e VII secolo: una panoramica – Alpár Dobos
Whodunnit ? Alcune osservazioni sulle tombe (non) disturbate di Szólád, in Ungheria – Daniel Winger
Prime considerazioni sulla riapertura delle sepolture di cultura longobarda in Italia: la necropoli di Povegliano Veronese – Caterina Giostra, Ileana Micarelli, Caterina Vergine
La profanazione di defunti e tombe nella legislazione franca altomedievale e i suoi aspetti economici – Frank Siegmund
Interessi regi e familiari sul saccheggio delle tombe nelle leggi longobarde – Thom Gobbitt
Uno sguardo oltre il tracciato… La riapertura delle tombe del periodo di Hallstatt nella Baviera nord-orientale – Melanie Augstein
The conference from which the book originates brought together several of the researchers who are most engaged with questions of the reopening of early medieval graves from several areas of Europe. Papers draw on archaeological evidence from Transylvania, Germany, Austria, France, England, the Netherlands, Hungary, and Lombard Italy, as well as perspectives from written sources, and from Iron Age Bavaria. The main focus is in setting out the current state of knowledge, as well as how it was reached, but there are also pointers to issues for future consideration.
Three papers are from the PresentDead team and are all freely available to read online. Many thanks to the editors for their hard work with this volume, not least with all the translating!
Here is the preface:
L’incontro internazionale di cui si pubblicano gli atti scaturisce da una feconda e stimolante collaborazione fra i curatori e dalla partecipazione di relatori di differenti Paesi, che hanno permesso di dare un respiro internazionale all’evento. È stato infatti possibile coinvolgere i colleghi maggiormente impegnati sul tema della riapertura delle tombe di ambito barbarico a livello europeo, al fine di fare il punto sullo stato delle ricerche e soprattutto di attirare l’attenzione su tale fenomeno anche in Italia. In gran parte dell’Europa, dalla Transilvania all’Inghilterra, gli archeologi dell’alto medioevo hanno da tempo ricono-sciuto un numero significativo di tombe che mostrano prove di disturbi intenzionali post-deposizionali di scheletri e manufatti. Pratiche di riapertura e manipolazione delle tombe subito dopo la sepoltura sono ora considerati un trat-tamento dei defunti, ampiamente condiviso per alcune generazioni, in particolare nel VI e VII secolo. Da circa un ventennio gruppi di ricerca, convegni, tesi di dottorato e pubblicazioni riflettono sul tema, trasformando un “danno” per l’archeologia funeraria in uno specifico fenomeno delle pratiche rituali. Se ne indaga la possibile molteplicità di atteggiamenti, positivi o negativi, leciti o illeciti, in una complessità sia materiale che di significato. Esso dilata la storia delle sepolture nel tempo e nelle relazioni con le comunità che si rapportavano con esse. Il quadro di sintesi delle attuali conoscenze che ci viene presentato, che dà conto dell’ampiezza delle ricerche, ana-lizza indicatori archeologici e tafonomici per comprendere i tempi, i modi e le ragioni della riapertura e della mani-polazione di resti ossei e manufatti. Ci vengono così indicati possibili percorsi di scavo e di studio, per una migliore comprensione della ritualità funeraria e del rapporto con la morte presso le comunità barbariche. Pensiamo che i contributi possano costituire preziosi riferimenti anche per la ricerca in Italia, soprattutto di ambito barbarico (ma forse stimolante anche in termini metodologici più ampi), dove questo tema in relazione all’alto medioevo non è ancora stato avviato in modo organico. Siamo molto grati a tutti coloro che hanno voluto condividere la loro esperienza e le loro ricerche, per la ricchezza di dati, spunti di riflessione, indicazioni metodologiche e chiavi di lettura interpretativa che hanno riversato nei con-tributi che seguono. Un altro degli Incontri per l’Archeologia barbarica che vede la luce; anche questa volta con il sostegno del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. Questa volta, inoltre, la discussione si inserisce in due più ampi pro-getti: l’uno finanziato dall’European Research Council, coordinato da Edeltraud Aspöck, e l’altro dal Ministero del-l’Università e della Ricerca (PRIN 2022), coordinato da Caterina Giostra.